Timida e decisa, delicata e tagliente, elegante e spudorata: semplicemente Madame. Una, nessuna e centomila.
All’anagrafe Francesca Calearo, classe 2002, Madame inizia il suo viaggio nella musica fin da piccola grazie a suo padre: è lui a farle conoscere Fabrizio De André, Lucio Dalla, Antonello Venditti e molti altri cantautori italiani degli anni ‘70. Con il tempo, trova la sua strada e si avvicina al mondo del rap: a soli 13 anni impara a memoria tutte le canzoni di Fedez ed Emis Killa. Fino a che non decide che è il momento di iniziare a comporre. A soli 16 anni comincia a fare da autodidatta la sua musica e dà vita al suo primo singolo: “Anna”. È però il brano “Sciccherie” a consacrarla come nuova promessa del rap italiano. Dalla condivisione di Cristiano Ronaldo al commento di La Pina su Radio Deejay, ben presto si fa notare nel panorama musicale nazionale e internazionale fino a finire nelle mani di Paola Zukar, “la signora del rap”, manager di artisti del calibro di Clementino, Fabri Fibra e Marracash.
Ben presto Madame conquista l’attenzione di artisti come Ernia, Gaia, Ghali e il gruppo dei Negramaro, fino a che non si guadagna il suo posto a Sanremo 2021. Tra i BIG in gara c’è anche lei, che con il suo inedito “Voce” raggiunge l’ottava posizione, aggiudicandosi il Premio Lunezia per il valor musical-letterario del brano e il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo. Quella sul palco dell’Ariston, è un’esperienza che Madame vive con la leggerezza dei suoi anni e con quella spontaneità tipica di chi è ancora troppo giovane per aderire a certe convenzioni, come quella di indossare i tacchi alti in TV. Lei in scena ci va a piedi nudi e dichiara:
“Vivo alla giornata e cerco di essere grata, il festival lo vivo così. Sono grata che Carmelo sia il mio direttore, che l’orchestra mi faccia l’occhiolino, che Fiorello mi abbia fatto i complimenti. Cerco di vivere tutto come fosse una cosa naturale, mi sto facendo nuovi amici, persone che ho sempre visto in tv e stimato. Fama e soldi sono cose che mi spaventano, per questo cerco di non guardare al futuro.”
“Voce”, oltre che segnare l’esordio del successo di Madame, ne rappresenta anche il manifesto. Tra le righe del testo, si scorge quell’identità fluida di cui oggi è diventata uno dei maggiori esempi. In un’intervista rilasciata a Repubblica, è lei stessa a spiegarlo:
“Io sono bisessuale, sono attratta sia da uomini che da donne. Sono una ragazza che sceglie, a seconda di come si sente, di avere un portamento. Vivo con normalità questa cosa, non sento il bisogno di dover aderire a determinati gruppi o movimenti. Sono andata sul palco in giacca e cravatta. Il mio rapporto con il pudore? Altalenante. Se stai davanti a una persona che stimi sei meno sfacciato, mentre solitamente il mio rapporto col pudore è minimo. Tutti siamo dotati di organi genitali, tutti facciamo sesso, il pudore estremo lo associo a una chiusura mentale.”
Il suo talento, la sua libertà e il fatto di incarnare un modello da seguire per chiunque non si senta rappresentato dalle norme e dalle convenzioni stabilite dalla società, la portano lontano: Madame diventa la voce di un’intera generazione. Tra premi e riconoscimenti, le viene anche affidato l’incarico di Maestro Concertatore della Notte della Taranta e stasera si cimenta in un nuovo ruolo: quello di co-conduttrice per “Le Iene”, insieme a Nicola Savino e la Gialappa’s Band.