Tutti i dettagli su Antonio Zavatteri, lo zio magistrato di Blanca nella nuova serie televisiva in onda su Rai 1.
Lunedì 22 novembre Rai 1 ha aperto il sipario su “Blanca”, la nuova miniserie televisiva diretta da Jan Maria Michelini e Giacomo Martelli, liberamente tratta dai romanzi di Patrizia Rinaldi aventi per protagonista l’omonimo personaggio. La protagonista è una giovane sovrintendente di polizia divenuta cieca all’età di 12 anni a causa di un drammatico incendio nel quale ha perso la vita sua sorella maggiore Beatrice. Blanca Ferrando è specializzata nel décodage dei file audio e viene assunta come stagista in un commissariato di Genova.
La peculiarità della miniserie sta nell’essere la prima al mondo a essere girata interamente in olofonia, una tecnica di registrazione del suono a 360 gradi che permette di riprodurlo in modo simile a come viene percepito dall’orecchio umano, accompagnata da particolari effetti visivi. Tecnica a parte, a essere affascinante è anche il cast della fiction. Tra i personaggi più distintivi c’è Alberto Repetto, lo zio magistrato di Blanca. A dargli volto e voce è l’attore Antonio Zavatteri: scopriamo qualcosa in più su di lui.
Antonio Zavatteri nasce il 20 gennaio 1967 a Torino e frequenta la Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova. I suoi migliori insegnanti, però, sono stati suo padre, involontariamente, sua madre e la musica. È quest’ultima la sua vera fonte di ispirazione: quando pensa a un personaggio lo immagina sotto forma di musica.
Forte di questa sua personalissima tecnica, intraprende la carriera come attore. Il suo primo ruolo arriva nel 1993 con “Salvo”, rappresentazione teatrale del drammaturgo, poeta, sceneggiatore e regista Edward Bond. Quella del teatro è una dimensione che non lascerà mai e che lo vedrà impegnato in opere di Shakespeare, Beckett, Čechov, e in capolavori come “Mariti e mogli” di Woody Allen, adattato e diretto da Monica Guerritore.
A distanza di pochi anni dal debutto in teatro, Antonio Zavatteri esordisce anche al cinema nel film “La medaglia”, diretto da Sergio Rossi. Compare poi in numerose altre pellicole come “Baciami ancora” di Gabriele Muccino, “Milionari” di Alessandro Piva, “Benedetta follia” di Carlo Verdone e i recentissimi “Va bene così” di Francesco Marioni e “Upside Down” di Luca Tornatore.
Ma l’habitat naturale di Antonio Zavatteri sono le serie televisive. È qui che raggiunge la popolarità tra il grande pubblico, facendo la sua parte in fiction di successo come “Distretto di polizia”, “Camera Cafè”, “Gomorra”, “Sense8”. Le ultime: “Blanca”, “Petra” e “A bad guy”.
Nel curriculum di Antonio Zavatteri non mancano le esperienze come regista. In questo ruolo, è sempre la musica a ispirarlo: appena affronta un testo come regista lo immagina con una colonna sonora. Infatti, tutti i registi che ama utilizzano la musica in maniera profondamente emotiva. Tra i suoi lavori si ricordano “Le regole per vivere” di Sam Holcroft, “Le Prénom (Cena tra Amici)” di de La Patellière, “Poker” (Dealer’s Choice) di P. Marber.