In un momento molto difficile quello odierno, il Principe Carlo si fa apprezzare per un gesto di aiuto lodevole, andiamo a vedere cosa è accaduto nelle ultime ore da parte dell’erede al trono e chi ha incontrato in queste ore.
Tutto il mondo è scosso per quanto sta accadendo in Ucraina, con la guerra in atto e le migliaia di morti civili, con molte persone terrorizzate ed in via di fuga per mettersi al riparo dai brutti avvenimenti per cui rischiano la vita ogni giorno senza alcuna colpa.
Nei vari Paesi europei e non solo, sono ormai innumerevoli i rifugiati costretti ad ore di viaggio per poter mettersi al riparo ed essere accolti all’estero. In molti si sono recati in Gran Bretagna, tra le Nazioni in cui sono stati più numerosi.
Di certo la Londra un punto strategico per diversi di loro, e nella capitale inglese vi è un campo per rifugiati tra i più sviluppati, tanto da accoglierne dalla guerra in Afghanistan e non solo, a cui si sono aggiunti negli ultimi giorni diversi ucraini. Proprio in tale luogo il Principe Carlo si è recato.
Tale rifugio si trova nella Chiesa di St Luke a Londra tra il quartiere Kensigton e Chelsea nella capitale inglese. In passato lo stesso Carlo d’Inghilterra si era recato per altri incontri speciali, ma questa occasione era importante per stare vicini a chi sta soffrendo.
Lo stesso Carlo è intervenuto in modo ufficiale, dichiarando come sia soddisfatto dell’impegno profuso da parte della comunità in aiuto ai rifugiati ed al tempo stesso per i numerosi gesti di accoglienza e della considerevole raccolta di provviste utile per poter supportare i diretti interessati.
Su tale incontro sono state numerose le testimonianze accolte dal regnante, a partire dalla storia del signor Kopylash, il quale era già impegnato in Gran Bretagna in organizzazioni senza scopo di lucro, preoccupato dalla figlia rimasta a lungo in Ucraina e da poco accolta a Londra, dopo la lunga fuga verso l’Italia, da dove aveva preso poi il volo per arrivare nella città londinese.
Una delle preoccupazioni del Principe Carlo riguardava la situazione medica ed igienica delle persone all’interno del rifugio, rassicurate di un pieno sostegno da parte della comunità, sperando la situazione in Ucraina possa tornare il prima possibile verso la normalità il prima possibile.