Flavio Insinna, conduttore de L’Eredità, durante una delle ultime puntate del game show si è lasciato andare a una considerazione personale riguardo un tema molto dibattuto negli ultimi giorni. Proviamo a scoprire di più al riguardo.
L’Eredità è uno dei programmi più seguiti e apprezzati del panorama televisivo italiano che da quasi 20 anni tiene compagnia a milioni di telespettatori grazie a divertenti quiz con cui provare a mettersi in gioco.
Nel corso degli anni la produzione si è impegnata a sostenere importanti cause attraverso appuntamenti speciali, come le puntate in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) o ancora quelle dedicate alla raccolta fondi in occasione della pandemia da Coronavirus.
Il team de L’Eredità ha quindi deciso di attivarsi anche per sostenere la popolazione ucraina che da ormai un mese sta affrontando una terribile guerra. In particolare nella prima serata di sabato 2 aprile andrà in onda L’Eredità per l’Ucraina, puntata speciale del game show durante la quale i concorrenti in gara proveranno a vincere il montepremi che poi sarà devoluto in beneficenza.
Durante le ultime puntate il conduttore del game show, Flavio Insinna, ha in più occasioni espresso il proprio dissenso nei confronti della guerra scatenata dal Presidente Russo Vladimir Putin, mostrando particolare vicinanza al popolo Ucraino. E proprio durante l’appuntamento di venerdì 25 marzo, il conduttore romano si è lasciato scappare un’affermazione che non sembra essere sfuggita ai telespettatori.
In particolare durante la ghigliottina, uno dei momenti più seguiti de L’Eredità durante il quale il concorrente arrivato alla fase finale del gioco trovandosi davanti a una lista di termini è chiamato a individuare una parola che abbia un collegamento con ognuno di essi, Flavio Insinna ha espresso un parere riguardo una questione che sta animando l’opinione pubblica nelle ultime settimane.
L’argomento in questione riguarda la proposta contenuta all’interno del decreto Ucraina, passato alla Camera mercoledì scorso, a proposito dell’aumento delle spese militari fino al 2% del prodotto interno lordo (PIL) del paese. Nelle ultime due settimane questa proposta ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, dimostrandosi parecchio divisiva anche all’interno del parlamento e della maggioranza che sostiene il governo Draghi. Infatti malgrado sia stata approvata alla Camera con ampia maggioranza, molti partiti tra cui il Movimento 5 Stelle, alcuni esponenti della Lega e del Partito Democratico hanno espresso diverse perplessità al riguardo. Il provvedimento, strettamente connesso a quanto sta accadendo in Ucraina, sarà votato al Senato mercoledì 30 marzo.
L’aumento delle spese militari ha trovato anche l’opinione discordante di Flavio Insinna che come anticipato, durante la puntata di venerdì 25 marzo, facendo riferimento alla soluzione della ghigliottina, la parola risparmio, ha esclamato: “Non vi arrabbiate, per me il risparmio andrebbe fatto sulla spesa militare e con quei soldi andrebbero costruite scuole, ospedali, case. Mi taccio, tanto lo sapete che c’ho ragione io” per poi aggiungere: “La parola di questa sera è risparmio. In quel caso ho ragione io, il risparmio va fatto sulle armi”.