Tra le numerose celebrità del mondo dello spettacolo, Gerry Scotti è, senza dubbio, uno dei personaggi più amati dagli italiani. Ma dietro quel suo contagioso e inconfondibile sorriso sempre stampato sul volto, si celano anche dolori e rimorsi.
Grazie non solo al suo talento e alla sua professionalità, ma anche alla simpatia e alla grande bontà d’animo che da sempre lo contraddistinguono, Gerry Scotti ha collezionato una serie di numerosi successi nel corso della sua carriera, iniziata intorno agli anni Settanta come conduttore radiofonico.
Grazie ai suoi programmi, Gerry intrattiene, da anni, ogni giorno, milioni di italiani, regalando loro spensieratezza, allegria e voglia di sorridere.
Il conduttore, però, conserva dentro di sé il grande dolore per la perdita dei suoi genitori, venuti a mancare nello stesso giorno a distanza di qualche ora, e il rimorso per non aver potuto fare niente per evitarlo. Ecco, a tal proposito, le parole di Gerry Scotti.
La perdita dei nostri cari è una cosa che, purtroppo, presto o tardi siamo tutti chiamati ad affrontare. Anche Gerry Scotti, tempo fa, ha vissuto questo terribile momento, e ha scelto di raccontarlo durante il suo intervento a Muschio Selvaggio, il podcast condotto da Fedez e Luis Sal. Ecco, dunque, le parole del conduttore: “Nello stesso giorno ho perso mio papà e mia mamma: uno se n’è andato di notte, l’altro di giorno. Nonostante io ai tempi fossi già benestante, per loro non ho potuto fare niente. Questo è uno dei più grandi rimorsi che mi resta addosso e che mi fa capire il vero valore dei soldi che aiutano, sì, ma solo a togliersi degli sfizi”.
Sempre a Muschio Selvaggio, per restare sul tema della sua famiglia d’origine, Gerry Scotti ha raccontato alcuni dettagli del suo passato e dei suoi genitori.
Ecco, a tal proposito, il racconto di Gerry: “Ero nipote di un contadino e di un panettiere, figlio di uno che ha deciso di fare poi un lavoro totalmente diverso: mio papà era operaio. Ai tempi in cui ero ragazzo, avere un lavoro fisso e una casa era già un sogno, non aspiravo certo ad avere quello che ho ora. Passavamo le giornate con gli amici seduti sui marciapiedi a scommettere su che macchina sarebbe passata di lì, ma ciò nonostante, i miei genitori mi hanno sempre sostenuto. Mio padre lavorava di notte, ma di giorno era sempre lì a sostenermi […]”.