Continuano a moltiplicarsi le esplosioni di violenza sul web: presi di mira l’ex concorrente di Miss Italia e suo figlio.
Nell’era della trasformazione digitale e dell’avanzamento tecnologico, i social network rappresentano croce e delizia degli innumerevoli volti noti della società. Da cantanti e attori fino ad artisti e influencer, il web è diventato per la stragrande maggioranza delle cosiddette star uno spazio dove poter condividere anche gli aspetti più intimi della propria vita.
Un esempio su tutti è quello dei Ferragnez. Con i loro milioni di follower, la coppia formata da Fedez e Chiara Ferragni occupa un posto di spicco tra le storie degli utenti di Instagram in tutto il mondo. Con i loro contenuti quotidiani, le due celebrity raccontano la loro vita in ogni sfaccettatura. E spesso lo fanno senza tralasciare anche gli elementi che solitamente si tenderebbe a tenere lontani dalla sfera pubblica.
Una scelta che se da un lato ha il vantaggio di coinvolgere i fan ai massimi livelli, eliminando qualsiasi tipo di barriera, dall’altro deve fare i conti con quella fetta di utenza che non perde occasione per criticare, offendere e attaccare i vip stessi per qualsivoglia dettaglio: gli “hater”, leoni da tastiera che altro non fanno se non sputare odio sugli schermi.
Un odio che non ha confini e finisce per colpire anche cose e persone che non ci si aspetterebbe. È il caso di Anna Munafò, che negli ultimi giorni ha deciso di condividere con i suoi follower su Instagram dei messaggi scambiati tra lei e un utente che ha utilizzato parole inammissibili per descrivere il figlio di appena due anni. “Lo condivido con voi perché se rispondo a questa persona in privato non so come potrebbe finire”, dice l’ex tronista, “almeno in pubblico mi limito. Ma che problemi hai? Ti serve aiuto? Malata questo sei una malata”, ha concluso.
Innumerevoli i commenti degli utenti a difesa del piccolo Michael e a supporto di Anna Munafò, ma anche tante le parole di incredulità circa un comportamento che, purtroppo, è sempre più comune sui social network. Dalle shitstorm al body shaming, sul web gli hater trovano la dimensione perfetta in cui agire indisturbati per scaricare sugli altri tutta la rabbia, la frustrazione e l’odio che permea le loro vite e che non riesce a trovare altra via di sfogo se non quella delle parole affidate alla rete: accessibili, anonime e impunibili.