Mentre si sta riprendendo in attesa di tornare nello studio del Grande Fratello Vip, Marco Bellavia ha rilasciato un’intervista dove ha raccontato molte cose di sé. E anche quale è stato uno dei momenti più complicati della sua vita.
Marco Bellavia, ora fuori dal Grande Fratello Vip, si sta lentamente riprendendo dall’esperienza molto brutta vissuta nella Casa.
Ha però rilasciato un’intervista al settimanale Chi, dove appare anche in copertina, dove il “mental coach” si è raccontato a cuore aperto.
Non soltanto su quello che è successo all’interno del GFVip, ma anche sul suo passato, del quale forse non tutti sono a conoscenza.
Ben prima di essere stato uno dei concorrenti più discussi della storia del reality condotto da Alfonso Signorini, era stato per anni, uno dei volti Mediaset più amati dai più piccoli. Bellavia è stato negli anni ’90, e fino ai primissimi 2000, presentatore di Bim Bum Bam. All’epoca era diventato un teen idol molto amato dalle ragazze, tanto da interpretare un ruolo di punta nel telefilm “Kiss me Licia”.
Nel privato è stato anche il fidanzato di Paola Barale di cui ha raccontato:“Lei lavorava a La ruota della fortuna, io a Bim bum bam. Eravamo belli. Dopo tre anni è finita perché eravamo giovani, dovevamo fare le nostre esperienze. Dicevano che mi avesse lasciato perché era diventata più famosa di me, ma non era così. Avremmo dovuto anche sposarci, io le ho regalato un anello e lei mi ha regalato una Harley-Davidson. Poi ha sposato Gianni Sperti”.
Ma non è stata questa l’unica curiosità di cui Bellavia ha raccontato parlando del passato. Sembra infatti che già ai tempi il conduttore non avesse un carattere facile. “Quando mi sentivo penalizzato o messo da parte, reagivo in modo aggressivo. A Mediaset, ai tempi, ho litigato con tutti, persino con i dirigenti: giocavamo a calcio insieme e a volte ci si scontrava durante le partite“.
Poi è arrivato uno dei periodi più brutti della sua vita, quando si è lasciato con sua moglie, madre di suo figlio Filippo. “Quando mi sono lasciato con sua mamma ho vissuto il fallimento e mi sono fatto delle domande. Mi sono detto: “A cosa serve la mia vita?”. E mi sono dato la risposta: “A crescere mio figlio”. Ho fatto cose belle, ho fatto un bel lavoro che la gente ricorda. Nel 2007 ho ricominciato a studiare e lo sto facendo di nuovo, proprio per rispondere alle domande di tutti”.