Zakia Seddiki: età, carriera, studi, Premio per la Pace | Chi è la moglie di Luca Attanasio

A pochi giorni dall’anniversario  della morte del marito Luca Attanasio, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo ucciso lo scorso 22 febbraio, Zakia Seddiki sarà ospite di Silvia Toffanin a Verissimo dove avrà modo di parlare dell’uomo. 

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Fonte: canale Youtube ChiesadiMilano

Nato a Saronno, Luca dopo essersi laureato presso l’Università commerciale Bocconi di Milano ha intrapreso la carriera diplomatica entrando a far parte del ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Dopo un’esperienza di 4 anni presso l’ambasciata di Berna in Svizzera, nel 2010 si è traferito a Casablanca in Marocco dove fino al 2013 ha ricoperto il ruolo di console generale. E proprio nella città marocchina ha conosciuto Zakia, poi diventata sua moglie nel 2015. Dall’amore della coppia sono inoltre nate tre meravigliose bambine.

Zakia, dopo la morte di Luca, ha in più occasioni avuto modo di parlare del marito e del lavoro svolto insieme a lui. Infatti uno dei fattori che più li accomunava era l’impegno umanitario e l’interesse a poter aiutare le persone in difficoltà. Il loro rapporto era infatti contraddistinto, oltre che dall’amore e l’affetto per le loro figlie, anche da diversi progetti volti a sostenere i più sfortunati.

Questo impegno è stato riconosciuto e premiato nell’ottobre del 2020, quando a Zakia e Luca è stato assegnato il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace, organizzato dall’Associazione Culturale Elaia e rivolto a personalità che nel corso dell’anno si sono distinte per l’impegno civile, la promozione della pace e la diffusione della legalità.

Ad oggi Zakia continua a portare avanti i propri valori e ideali. In particolare si occupa della gestione dell’associazione umanitaria Mama Sofia, di cui è fondatrice e presidente. L’organizzazione benefica, nata nel 2017 a Kinshasa, si pone l’obiettivo di aiutare donne e bambini in difficoltà nella Repubblica Democratica del Congo. Nello specifico l’associazione prova a contrastare il fenomeno degli Shegué, così definiti nella lingua lingala, bambini di strada che spesso si trovano a chiedere sussistenza o a rubare per la propria sopravvivenza. Si tratta di un fenomeno ancora oggi molto presente nella Repubblica Democratica del Congo provocato dall’estrema povertà di una parte della popolazione.

Nel primo pomeriggio di oggi, sabato 19 febbraio, Zakia, avrà modo di parlare della sua attività con Mama Sofia e di Luca Attanasio a Verissimo dove sarà ospite per una chiacchierata con Silvia Toffanin. 

Le indagini della procura di Roma sulla morte di Luca Attanasio

Nel frattempo le indagini sull’agguato che ha provocato la morte di Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, avvenuto nella strada che collega le città di Goma e Rutshuru, procedono. In particolare pochi giorni fa la procura di Roma ha accusato Rocco Leone e Mansour Luguru Rwagaza, funzionari del Programma alimentare mondiale (agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare), di cooperazione nel delitto colposo per aver commesso gravi negligenze e imprudenze nell’attuare ogni cautela per assicurarsi dell’integrità fisica dei partecipanti alla missione.

In particolare ai due dipendenti del PAM, secondo quanto riportato da Nova News, la procura di Roma, contesta  l’aver attestato il falso per ottenere il permesso di dare il via alla spedizione a cui partecipava Luca Attanasio, dagli uffici locali del Dipartimento di sicurezza locali dell’ONU. Nello specifico Rocco Leone e Mansour Luguru Rwagaza avrebbero comunicato agli uffici dell’ONU che i partecipanti alla missione sarebbero stati due dipendenti del Programma Alimentare Mondiale, non attuando quindi tutte le pratiche necessarie per stabilire i giusti livelli di sicurezza previsti per la presenza di una figura a rischio come un ambasciatore e i suoi collaboratori.

Non è ancora chiaro se i due saranno sottoposti a un processo, visto che secondo quanto riferito da Repubblica, i dipendenti del PAM godono di un’immunità derivante dall’immunità delle Nazioni Unite approvata durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 13 febbraio 1946, come riportato nell’accordo tra la Repubblica Italiana, le Nazioni Unite e l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Le indagini del governo della Repubblica Democratica del Congo

Il governo della Repubblica Democratica del Congo ha contribuito alle indagini sull’individuazione degli esecutori, annunciando a gennaio l’arresto di alcuni componenti di gruppi armati che avrebbero materialmente partecipato all’attacco. La comunicazione da parte delle istituzioni congolesi ha suscitato diversi dubbi e perplessità.