La vita è il bene più prezioso che abbiamo, ma a volte, sul nostro percorso, ci capita di riscontrare delle difficoltà, a cui bisogna rispondere con forza e tanto, tanto coraggio.
Si tratta di quel tipo di coraggio che a Fedez, senza dubbio, non è mai mancato, specie da quando ha annunciato di essere affetto da un tumore neuroendocrino del pancreas.
Da quando è stata resa pubblica la notizia, il cantante non ha mai nascosto la sua paura e il suo stato d’animo. Milioni di fan si sono riversati sul profilo Instagram di Federico per rimanere quotidianamente aggiornati sulle evoluzioni del suo stato di salute.
Alcune settimane fa, Fedez si è sottoposto a un lungo intervento presso l’ospedale San Raffaele di Milano – durato circa sei ore – per rimuovere l’ospite indesiderato che aveva dentro di sé. L’operazione, come lui stesso ha annunciato sui social, è andata bene, ed ora il giovane artista è potuto tornare a casa dalla sua bellissima famiglia. Ma quanto è alto il rischio di una recidiva? A spiegarlo è stato il dottor Massimo Falconi, il chirurgo che ha eseguito la delicata operazione.
È davvero tutto finito?
Quelle appena trascorse sono state settimane difficili e intense per il giovane Federico Lucia, in arte Fedez, chiamato a sottoporsi a una lunga operazione chirurgica per rimuovere il raro tumore al pancreas dal quale è stato colpito. Attualmente, per fortuna, il cantante è tornato alla sua routine quotidiana, circondato dall’amore della moglie Chiara Ferragni e dei loro due bambini, Leone e la piccola Vittoria. Ma è davvero tutto finito? Quanto è alto il rischio che Federico incorra in una recidiva? A spiegarlo, in una dettagliata intervista rilasciata a Repubblica, è stato il dottor Massimo Falconi, ordinario dell’Università Vita Salute e primario di Chirurgia del pancreas al San Raffaele di Milano. Ecco, dunque, le parole del chirurgo che ha eseguito l’intervento di rimozione del tumore di Fedez: “In generale, il percorso di cura di queste neoplasie non si esaurisce mai con il solo intervento chirurgico. I controlli, nel tempo, sono e rimangono fondamentali. La loro frequenza varia a seconda della ‘cattiveria’ che il tumore dimostra sulla base dell’esame istologico e di alcuni parametri patologici. All’inizio sono sempre ogni sei mesi. Poi possono diradarsi, e avere un intervallo annuale. Ma non solo: per esempio, sappiamo che un tumore neuroendocrino ‘funzionante’ come l’insulinoma del pancreas, generalmente ha un rischio di recidiva molto basso. Ma non è sempre la norma, quindi continuare con i follow up è fondamentale”.
Riprendere in mano la propria vita
Toccare con mano, specialmente in giovane età, quanto sia labile il filo della vita, conduce le persone a guardare con occhi diversi la propria esistenza.
Attualmente, dopo la brutta esperienza vissuta, Fedez è pronto a riprendere in mano la propria esistenza con più entusiasmo di quanto già non ne avesse prima, forte dell’amore, mai scontato, dal quale è circondato.