Sono tanti i programmi di approfondimento che, ogni settimana, gli italiani seguono con costanza e con passione. Uno dei più longevi e seguiti in onda sulle reti Mediaset è Quarto Grado, condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero.
Gianluigi è un giornalista molto apprezzato e, come la maggior parte dei professionisti del settore, è un uomo molto riservato, a cui piace proteggere la propria sfera privata dall’esposizione mediatica. Chi segue il giornalista, tuttavia, avrà certamente notato la cicatrice sul suo volto. A tal proposito, nonostante la sua riservatezza, nel 2017 Nuzzi ha rilasciato un’intervista al settimanale Visto nella quale ha spiegato di essere stato vittima di un grave incidente all’età di 29 anni. Scopriamo insieme il racconto del giornalista.
La difficoltà di accettare i cambiamenti
La vita è imprevedibile e, purtroppo, non sempre le cose vanno come noi vorremmo. Spesso ci troviamo ad affrontare situazioni che sfuggono dal nostro controllo e, nel migliore dei casi, non ci resta che imparare a convivere con esse e imparare a gestirle. Gianluigi Nuzzi, all’età di soli 29 anni, è stato messo a dura prova dalle conseguenze di un brutto incidente di cui è stato vittima mentre era in vacanza; lo stesso incidente che gli ha provocato la cicatrice che oggi ha sul volto.
Ecco il racconto di Gianluigi durante l’intervista per il settimanale precedentemente citato: “Era agosto del 1998, ero in vacanza a Paros, in Grecia. Stavo andando in motorino per raggiungere la spiaggia, quando ho avuto uno scontro frontale con una Jeep. Ricordo un dolore tremendo e poi lunghi mesi in ospedale. Il mio viso non è più tornato quello di prima, ma ho imparato ad accettarlo. Oggi ricordo ancora quel terribile episodio della mia vita con grande emozione, ma senza più dolore. C’è anche l’orgoglio di aver superato le paure”. Un grande coraggio e una grande forza di volontà quella mostrata dal giovane Gianluigi che, nonostante il trauma dell’incidente e le conseguenze di esso, è riuscito ad affrontare quel brutto periodo e portare a termine tutti gli obietti da lui prefissati.
Anche i familiari di Gianluigi, ovviamente, sono stati colpiti in prima persona da quel tragico evento. Nel corso di un’altra intervista, questa volta rilasciata a Ok salute e benessere, Nuzzi ha raccontato la prima reazione di sua sorella dopo l’intervento subito: “Hanno fatto tutti un ottimo lavoro, ma l’incidente era stato così violento da rendermi irriconoscibile. Quando è venuta a trovarmi mia sorella Lucia è finita in terra svenuta”.
Riprendere in mano la propria vita
Nonostante il trauma e lo spavento dettati dall’incidente, Gianluigi Nuzzi ha stoicamente continuato a lavorare per diventare il professionista che, oggi, noi tutti conosciamo. Gianluigi ha iniziato a scrivere molto presto, all’età di 12 anni, per il fumetto settimanale Topolino.
Molti anni dopo, nel 1996, Nuzzi è diventato un giornalista a tutti gli effetti e, da allora, ha collaborato con le più importanti testate nazionali tra cui Il Corriere della Sera; Il Giornale e Panorama. Oltre a essere un giornalista di grande successo, Gianluigi è anche autore di una serie di libri, quali Vaticano S.p.A.; Metastasi; Sua santità. Le carte segrete di Benedetto XVI e molti altri.