Il giornalista e conduttore di Dritto e Rovescio, talk di Rete4, Paolo Del Debbio, non ha trattenuto le lacrime durante un toccante racconto. Ecco cosa ha detto.
Le parole di Paolo Del Debbio
Lui è uno dei giornalisti, e conduttori, più apprezzati dal grande pubblico, al timone dal 2019 del talk di attualità, cronaca e politica, Dritto e Rovescio. Stiamo parlando di Paolo Del Debbio ospite, nella giornata di ieri, del programma Domenica In, su Rai Uno, dove ha presentato il suo ultimo libro Le 10 cose che ho imparato dalla vita. E, dinanzi alla padrona di casa Mara Venier, il giornalista – di norma sempre molto restio a raccontare la propria vita privata – ha parlato della sua famiglia, in particolare di suo padre, il quale durante la Seconda Guerra Mondiale fu deportato nel campo di concentramento nazista di Buchenwald. Un racconto drammatico, ma anche necessario, che ha commosso il grande pubblico.
Ha raccontato il giornalista: “Mio padre arrivò nel campo di concentramento di Buchenwald nel ’43 e fu liberato nel ’45 dagli Alleati. Lui fu preso che era militare in Grecia, quel maledettissimo 8 settembre del ’43 e poi fu liberato nel ’45, ad aprile. Arrivò a Lucca ad agosto con mezzi di fortuna. Devi sapere che gli americani, appena liberati, gli davano un po’ da mangiare. Però, se mangiavano anche solo un po’ di cioccolata, rimettevano tutto subito. Non erano più abituati. Mio papà pesava attorno ai 40 chili. Puoi immaginare. Non era altissimo, ma 40 chili è niente. Quindi gli davano da mangiare piano piano, un pochino alla volta”.
La commozione del conduttore
Paolo Del Debbio ha raccontato che suo padre, tramite un passaggio di fortuna, con un camion, riuscì a raggiungere Verona e poi a tornare a Lucca, insieme ad un amico, a piedi. Il giornalista ha ricordato che, di entrambi, non si avevano notizie da almeno due anni.
Il giornalista si è poi interrotto, con le lacrime agli occhi. “Guarda, sto come te Paolo”, ha spiegato la conduttrice Mara Venier. Dopo un breve silenzio è partito un commosso e sincero applauso del pubblico in studio.