Luca Laurenti, il racconto della malattia del maestro: “Guarito grazie anche a mia moglie e Bonolis”

Uno dei periodi più bui della sua vita, superato grazie all’aiuto dell’amico di sempre Paolo Bonolis. Il racconto del maestro Luca Laurenti. 

La rivelazione di Luca Laurenti

Lui è uno dei volti più noti del piccolo schermo nostrano, maestro musicale di professione, ma che nel tempo ha saputo costruire un incredibile sodalizio lavorativo con Paolo Bonolis. Stiamo parlando chiaramente di Luca Laurenti. Sempre molto lontano dai riflettori del mondo gossip, qualche tempo fa, la spalla del conduttore de Avanti un Altro, ha parlato di uno dei periodi più bui della sua vita. Il maestro, infatti, ha sofferto di depressione in passato. Una malattia dalla quale è riuscito a tirarsi fuori grazie all’aiuto del suo caro amico Paolo Bonolis, ma anche di sua moglie Raffaella Ferrari. Fu proprio il conduttore, marito di Sonia Bruganelli, a presentarli.

Luca Laurenti, ha raccontato che tutto era iniziato durante la sua infanzia, quando soffriva di ansia e di agorafobia, le quali condizionavano molto la sua vita sociale. In seguito, come detto, il maestro ha sofferto di depressione, condizione che gli ha impedito, in alcuni casi anche difficoltà nell’esprimersi. Tutto è stato fortunatamente superato. Oggi il maestro vive con la sua bellissima famiglia – ha due figli, Andrea e Gabriele – a Milano, ma spesso si reca a Roma per motivi di lavoro.

La nascita della coppia televisiva

Nel corso di un’intervista di qualche tempo fa, Paolo Bonolis ha parlato del primo incontro avuto con Luca Laurenti. Era il 1991 e a Mediaset si stavano svolgendo i provini per il programma Urka, che ebbe poi un grande successo. Ha raccontato Bonolis: “Cercavamo qualcuno che cantasse. Ad un certo punto entrò questo ragazzo con una busta di plastica del supermercato. Cantò un pezzo di Stevie Wonder molto difficile e rimarremo sorpresi, lo prendemmo subito”. 

Luca Laurenti, infatti, ha un’intonazione notevole e grande talento. Su questo, ironicamente, ha spiegato il maestro: “Sono proprio così di mio. Quando canto c’ho un vocione. Quando parlo un vocino. La gente si mette a ridere per la differenza. È come essere in due, io e il sosia. Ma non sono costruito”. 

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