Il Festival di Sanremo è un evento bellissimo: ogni anno, la celebre rassegna canora è fonte musica, arte, spettacolo… e polemiche.
Nel corso della seconda serata del Festival, tra i grandi ospiti che Amadeus ha accolto sul palco dell’Ariston c’è stato anche il simpaticissimo Checco Zalone.
Con l’ironia e la comicità che da sempre lo contraddistinguono, Checco si è esibito in divertenti interpretazioni e sketch esilaranti; uno di essi, tuttavia, ha destato non poche polemiche.
Per inaugurare la serata, Checco Zalone ha scelto di inscenare sul palcoscenico del teatro Ariston una “favola” a tema LGBTQ la quale ha visto come protagonista una principessa transgender di origine brasiliana. Il monologo del comico pugliese, però, non è stato apprezzato e ben visto all’unanimità. Uno dei primi personaggi del mondo dello spettacolo a esprimere la propria opinione sull’esibizione di Checco Zalone è stata Vladimir Luxuria. Ecco quali sono state le parole dell’ex deputata.
Sempre in prima linea
Da quando ha deciso di lasciare la politica, Vladimir Luxuria è diventata una delle opinioniste più schiette e irriverenti dei salotti televisivi. Vista la sua estrema sincerità nell’esporre le proprie opinioni, Vladimir ha deciso di dire la sua anche riguardo all’esibizione di Checco Zalone avvenuta durante la seconda puntata del Festival di Sanremo. Ecco, a tal proposito, come si è espressa Vladimir Luxuria nel corso di un’intervista rilasciata ad AdnKronos: “Mi è sembrata, intanto, una gag un po’ scarsa, da Zalone ci saremmo aspettati di più. È anche un po’ una ripetizione, questa volta più fallita, rispetto alla canzone degli uomini sessuali che invece aveva fatto tanto ridere”. L’ex deputata, inoltre, ha così continuato: “Apprezzo le finalità di condanna dell’ipocrisia dei falsi moralisti, di quelli che ci cercano e poi fanno finta che non sono mai stati con noi. Però un trans si può cercare anche in un locale, in un luogo di lavoro, su un autobus… non è che per avere un contatto con un trans si debba per forza andare nel vicoletto buio. Poi una brasiliana che si chiama Oreste: lo sketch era tutto improntato sull’impossibilità e sulla ridicolizzazione del tentativo di essere femminile da parte di una trans […]”.
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Gli stereotipi da combattere
Nel corso della lunga intervista rilasciata ad AdnKronos, dunque, Vladimir Luxuria ha espressamente chiarito la sua posizione nei confronti del monologo di Checco Zalone al Festival di Sanremo; nel farlo, ha spiegato per filo e per segno cosa proprio non le è andato giù.
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Sempre nel corso dell’intervista precedentemente citata, Luxuria ha aggiunto: “[…] È come se Zalone avesse voluto fare lui, stavolta, l’ipocrita: da una parte, condannare il falso perbenismo di quelli che ci condannano; dall’altra, però, far ridere il ‘popolino’ su tutti quegli stereotipi che ci vogliono, ad esempio, con il 48 di piedi. Vorrei dire a Checco che sono alta 1.78 m e porto il 41 di piedi. Non ho neanche il pomo d’Adamo. Non sono per la censura, ma rivendico il diritto alla critica di sketch che, più che far ridere, deridono”.