Quando guardiamo film e serie tv, viene spontaneo pensare a quanto sarebbe bello intraprendere la carriera attoriale. Recitare, tuttavia, oltre a essere divertente e stimolante, può anche nascondere insidie e difficoltà, a seconda della parte che si deve interpretare.
I fan di Doc – Nelle tue mani, sicuramente conosceranno e ameranno Giovanni Scifoni, l’attore che nell’amata serie tv interpreta il dottor Enrico Sandri. Il personaggio interpretato da Giovanni lavora come psichiatra al Policlinico Ambrosiano di Milano ed è, inoltre, il migliore amico di Andrea Fanti, interpretato da Luca Argentero.
La celebre fiction racconta la vita, lavorativa e privata, di tutti i dottori del reparto di medicina interna della struttura ospedaliera precedentemente citata. La maggior parte delle scene e delle situazioni che coinvolgono i personaggi sono girati in ospedale e riguardano, prevalentemente, storie di malattie, di sofferenza e di tutto ciò gira intorno al rapporto medico/paziente.
Non è facile, dunque, anche se per esigenze di scena, fare i conti con determinate emozioni. A raccontare la propria esperienza e di come ha affrontato il periodo delle riprese è stato proprio Giovanni Scifoni, nel corso di una recente intervista. Ecco le parole dell’attore.
Il “lato oscuro” dell’arte dell’immedesimarsi
Un bravo attore è colui che riesce a entrare a trecentosessanta gradi nella vita del proprio personaggio e trasmettere al pubblico, in maniera disinvolta e reale, tutti i sentimenti e le emozioni a esso associati. Recitare in questo modo è arte, è un dono, ma dopo le riprese, quando si ritorna alla vita reale, non sempre gli attori riescono a lasciarsi alle spalle ciò che hanno provato, sentito e vissuto sul set. A tal proposito, in una recente intervista rilasciata a TvMia, Giovanni Scifoni ha raccontato come è stato, per lui, interpretare il ruolo di un medico: “Interpretare il dottor Sandri non è semplice, sul set si vive davvero il dolore legato alle malattie e alla morte. Passavamo le giornate a girare, e poi quando tornavi a casa era davvero difficile scrollarsi via tutta l’angoscia, ho avuto bisogno di uno psicoterapeuta“.
Quando la finzione si intreccia con la vita reale
Una fiction ispirata da una storia realmente accaduta, la quale ha come protagonisti medici e pazienti, non poteva non trattare, tra le altre cose, il tema del Covid-19. Anche questo ha scosso gli animi degli attori, e Giovanni Scifoni ne ha spiegato il motivo: “Quest’anno, per la prima volta nella storia della fiction italiana, abbiamo messo in scena una scomparsa causata dal Covid: Lorenzo Lazzarini, interpretato da Gianmarco Saurino. Girare questa scena ha commosso tutti perché ripensavamo a questi anni di pandemia”.
Sentire le emozioni in maniera così pressante e potente non è sempre facile, e Giovanni Scifoni, che in una puntata di Ciao Maschio ha rivelato di sentire spesso dentro di sé un senso di tristezza incontrollabile, ha rivelato che gli piacerebbe affrontare la cosa con sua moglie e iniziare, insieme, un percorso di terapia: “Mi piacerebbe fare psicanalisi, sono anni che lo dico, insieme a mia moglie Elisabetta. Fare psicanalisi di coppia aiuta a scoprire tante cose”.