La tesi era circolata molto negli ultimi mesi ma le apparizioni pubbliche della Principessa Charlene di Monaco recenti avevano zittito il chiacchiericcio. Ma emergono nuove ipotesi. Ecco cosa sta accadendo.
Nei mesi scorsi, la giornalista ed esperta della Famiglia Reale Grimaldi, Pilar Eyre aveva avanzato l’ipotesi che la Principessa Charlene di Monaco fosse rimasta vittima di un intervento chirurgico andato a male.
Sul motivo di questo presunto intervento, si era ipotizzato un ritocco estetico alla parte destra del viso. Per questo motivo – aveva sostenuto la giornalista – la Principessa è stata lontana diversi mesi da Monaco.
La versione della Famiglia Reale, com’è noto, è che Charlene Wittstock sia stata operata, più volte, in Sudafrica a causa di una violenta infezione che ha colpito gola, naso e orecchie. E che il successivo ricovero in Svizzera fosse da attribuire ad una riabilitazione lontana dai media e dallo stress della corte.
Eyre rilancia la sua versione
In una recente intervista, la giornalista Pilar Eyre ha ribadito con forza la sua tesi. E pensare che, nell’ultimo mese, la Principessa Charlene di Monaco si sia mostrata in più occasione con il volto scoperto: nessun segno di cicatrici, nessun indizio di un ipotetico intervento mal riuscito. Eyre sostiene che, questa guarigione, sia da attribuire ai migliori chirurghi europei e sia questo il reale motivo della presenza della Principessa nella clinica in Svizzera. A sostegno della sua tesi, la giornalista spiega che Charlene Wittstock ha atteso mesi prima di farsi vedere in pubblico.
La versione della Casa Reale
Pilar Eyre, inoltre, sostiene che l’ipotetico intervento chirurgico mal riuscito sia avvenuto in realtà a Dubai e che il trasferimento in Sudafrica della Principessa – nella sua terra natia tra i suo affetti – si sia reso necessario per “nasconderla” dai media.
Dunque la versione dei fatti della Famiglia Reale monegasca sarebbe falsa e il Principe Alberto di Monaco avrebbe mentito spudoratamente. Al momento, però, la giornalista non sostiene prove valide e in molti non credono alla sua ricostruzione dei fatti.
